23/09/2018

Quanto tutto ebbe inizio

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  1. LoganGun83
     
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    Anno Domini 12xx

    apro gli occhi ancora intontito. Un rumore di zoccoli e il sobbalzare di un carro sono le uniche sensazioni che riesco a sentire miste al dolore un po' in tutto il corpo e al freddo pungente che mi penetra le ossa.
    Mi guardo attorno per capire dove sono, devo aver dormito veramente a lungo, un sonno disturbato da incubi terribili.
    Sono stato torturato, questo lo ricordo, per giorni interi, abbastanza da non capire che giorno sia e da quanto tempo sia passato.
    I ricordi riaffiorano, ricordo che i cavalieri mi hanno prelevato mentre camminavo tranquillamente per strada, e sono stato portato in un sotterraneo che puzzava di piscio ed escrementi, buio e pieno di topi.
    Mi domandavano di un simbolo di chissà quale tipo e del fatto che il Vescovo di Colonia non mi avrebbe lasciato andare. Ho confessato tutto, tutto quello che volevano sentirsi dire, anche se nulla di quello che ho detto fosse vero, beh forse non proprio tutto, i miei peccati li ho anche io.
    Fatto sta che l'ultima cosa che ricordo è un manganello che cala sulla mia testa e poi più nulla.
    Giro la testa per capire dove effettivamente io sia. Attorno a me 8 cavalieri Teutonici suo loro cavalli e 2 che guidano il carretto dove è montata la gabbia dove sono rinchiuso, i polsi legati con lunghe catene, ma non sono solo.
    Altri tre sfortunati sono legati assieme a me.
    Un ragazzino magro come un chiodo, una ragazza e un energumeno grosso quasi il doppio di me. Anche loro sembrano aver vissuto il mio stesso destino considerando i lividi e le ferite che hanno su tutto il corpo.
    Mi colpisce un particolare a cui non avevo fatto caso, a parte il rumore degli zoccoli e del carro che procede non si sente null'altro. Una leggera bruma circonda la foresta rendendo la visibilità scarsa e rendendo la sensazione di freddo ancora più acuta.
    Scambio qualche parola con i miei compagni di prigionia e capisco che anche a loro è successa la stessa cosa, stesso prelievo forzato e stesso interrogatorio.
    Dal cavaliere che cavalca al mio fianco riusciamo a capire che ci stiamo dirigendo a Colonia dove il Vescovo ci attende per bruciarci sulla pira come eretici.
    Perché ce l'hanno con noi? In fondo siamo persone normale, magari non sarò il cristiano più fervente di questo mondo ma da lì all'essere un eretico ce ne passa.
    Devo andarmene, scappare. Non posso morire così.
    Di buona lena mi metto a grattare un asse di legno del carro per cercare di staccare un listello per scassinare la serratura.
    Nel frattempo il viaggio procede lento. Abbiamo sete e fame ma ci viene detto che non riceveremo nulla fino a quando non ci si fermerà tra 2 ore.
    Finalmente riesco a staccare un scheggia di legno abbastanza grande per cercare di scassinare le manette. Mi metto al lavoro ma il legno è troppo fragile e la serratura sembra veramente resistente.
    Man mano che procediamo la nebbia diventa sempre più spessa e una sensazione di inquietudine mi assale. Non vedo nemmeno più i miei compagni e i suoni sono ancora più ovattati.
    Ad un tratto un rumore, qualche cosa che si muove sulle sbarre di metallo sopra di noi, cerco di mettere a fuoco l'immagine sfocata, un corvo? un corvo veramente bello grosso si è posato sulla nostra gabbia. Ad un tratto 4 tonfi metallici vicino ai nostri piedi, qualche cosa è caduto o il corvo deve aver lasciato cadere qualche cosa. Mi allungo e percepisco che lo stesso viene fatto dai miei compagni di cella. Qualche cosa di piccolo ma pesante, lo avvicino con un piede fino a prenderlo, è un anello. Un anello d'oro con uno strano stemma al centro. Mi calza a pennello. Cerco di scorgere i miei compagni e noto che anche loro hanno trovato un anello. Questa è proprio strana, 4 anelli che cadono dalle zampe di un corvo. ma dov'è il corvo? E' volato via senza che nemmeno ce ne accorgessimo. La nebbia nel frattempo si dirada leggermente e per evitare che i cavalieri notino gli anelli li nascondiamo nelle brache.
    Finalmente ci viene detto che da li a poco potremo scendere dal carro per una piccola sosta.
    Raggiungiamo una radura che costeggia la strada. I cavalieri scendono da cavallo e li fanno abbeverare nel fiumiciattolo che si trova ai margini della radura. Ci fanno scendere uno ad uno, dandoci giusto il tempo per sgranchirci le gambe e fare una pisciata ed ecco che ci legano nuovamente a dei tronchi che sembrano essere stati tagliati appositamente allo scopo.
    Siamo tutti stupidi degli accadimenti appena trascorsi. Senza farci vedere controlliamo gli anelli ed oltre al fatto che ogniuno di noi ha un anello perfettamente della sua misura, notiamo anche che i simboli di due di loro sono uguali mentre il terzo è diverso.
    Nel frattempo cerco sempre di aprire quelle maledette manette ma senza successo.
    Reinhardt cerca di fare altrettanto ma usando solo la forza bruta. In effetti quel bestione potrebbe sradicare il ceppo e liberarsi.
    Ci viene servita una brodaglia calda, la più buona del mondo, o forse fa schifo ma sono giorni che non mangio ed ho veramente fame. Chiedo il bis e stramente vengo accontentato.
    Pper passare il tempo chiecchiero un po' con i miei compagni cercando di conoscerli meglio, visto che il destino ci ha uniti in questo triste viaggio verso la morte.
    Ad un certo punto il bestione si accorge di un elmo, un elmo romano, molto consumato, li vicino a lui. Ma fino a poco fa attorno a noi non c'era nulla. La cosa puzza ne sono sicuro.
    Vediamo anche che la nebbia si sta nuovamente addensando e i cavalieri che prima erano tranquilli sguainano le spade e prendono gli scudi. Che cosa sta succedendo chiediamo ad uno di loro ma non ci danno retta. Un sibilo quarcia il silenzio e una pioggia di frecce si abbatte al centro dell'accampamento colpendo alcuni dei cavalieri. Un'altra salva arriva ma questa volta gli scudi vengono alzati in tempo e non ci sono altri feriti. Urliamo, va bene che stiamo andando a morire ma non vogliamo diventare dei punta spilli.
    I cavalieri non feriti si posizionano in difesa dei feriti, vicino al fuoco e finalmente vediamo anche noi chi si sta avvicinando, sono……no non può essere……sono scheletri? Scheletri che impugnano spade e indossano ancora parti di armature romane. I cavalieri non esitano e attaccano le creature infernali ma sono in minoranza e non ci mettiamo molto che capire che da li a poco avrebbero avuto la peggio. Finalmente un'idea, smonto un perno dell'elmo trovato da Reinhardt e finalmente riesco a scassinare la serratura delle manette. Quasi nello stesso momento il bestione riesce a strappare da terra il ceppo e a liberarsi dalle catene. Un cavaliere si avvicina, pensiamo al peggio ma stranamente ci lancia le chiavi e ci dice di liverare anche gli altri 2. Corriamo a recuperare 2 spade e 2 scudi dai cadaveri dei cavalieri uccisi dalla prima salva di frecce e ci mettiamo a difesa dei nostri compagni. Che cosa fare, aiutare gli ultimi cavalieri, scappare o cos'altro?Ora mai solo due cavalieri sono ancora vivi mentre di scheletri che ne sono ancora molti. Decidiamo per la fuga. Corriamo ai cavalli ancora attaccati al carro, tagliamo le briglie e saltiamo su di loro. Facciamo salire anche i nostri compagni e sproniamo i cavalli al galoppo. Sarà sta la sella mancante, il fatto che eravamo in groppa in due, o semplicemente il terrore che ci attanagliava ma dopo pochi metri piombiamo tutti e quattro rovinosamente a terra. Per fortuna non ci siamo fatti nulla. Non ci rimane che correre, correre a perdifiato dentro la foresta in una direzione a caso, ma il più lontano possibile da quei mostri.
    Non so per quanto abbiamo camminato, ore probabilmente, fino a quando la poca luce del tramonto ci permetteva di vedere dove mettevamo i piedi.
    decidiamo di accamparci in un posto a caso e accendiamo un picolo fuoco per scaldarci.
    Siamo tutti sconvolti, sono successe troppe cose assurde, troppe da assimilare in un sol momento. Decidiamo di fare dei turni di guardia per evitare di essere presi di sorpresa. La foresta fa veramente paura e le ombre che danza al chiaro del fuoco non aiutano certo a prendere sonno facilmente. Decido di fare il primo turno di guardia e cerco un bastone che possa usare per creare un arco. Nella fuga sono riuscito a recuperare qualche freccia e visto che sono molto più bravo con quello piuttosto che con la spada mi sembra la cosa più giusta da fare. La notte passa abbastanza tranquillamente ma durante l'ultimo turno, quello del mingherlino di nome Oliver, qualche cosa attira la sua attenzione. Dei rumori provengono dalla foresta. Oliver ci sveglia , spegniamo il fuoco il più velocemente possibile e ci mettiamo all'ascolto. Dall'oscurità proviene un rumore di zoccoli, un cavallo che cammina tranquillo. Decido di andare a vedere di che cosa si tratta. Mi avvicino il più silenziosamente possibile fino a scorgerlo. sul suo dorso un uomo riverso in una posizione innaturale. Avvicinandomi vedo che si tratta di uno dei cavalieri che ci accompagnava ma la cosa più strana non è quello, bensì il cavallo. Non ha più parte della pelle e della carne del muso, lasciando intravedere muscoli e ossa e altre ferite sul suo corpo mi fanno capire che non dovrebbe essere ancora in piedi. Anche gli altri si avvicinano e il cavallo ci lascia tranquillamente prendere il cavaliere e togliere la sella con le borse. Fatto questo si allontana nell'oscurità. Il cavaliere è morto, ha ferite di spada e di morsi in tutto il corpo. La cotta di maglia sembra lacerata, quasi strappata sul petto.
    Decidiamo di perquisirlo trovando solo tre corone. Ma ora che fare. Pensiamo che la cosa migliore da fare sia decapitarlo, per evitare che questo si risvegli come gli scheletri del giorno prima. Nella bisaccia troviamo qualche razione e approfittiamo dell'acciarino per riaccendere il fuoco. Aspettiamo l'alba cercando di decidere che cosa fare. Ad un tratto Oliver indica con il dito in una direzione. Pare aver visto una torre tra la nebbia. Decidiamo di andare a controllare. Dopo un'oretta di strada arriviamo effettivamente davanti ad una costruzione fortificata con una torre di 4 piani. Un fiume scorre davanti a noi formando un fossato attorno alle mura. Sembra disabitato da moltissimo tempo ma il ponte levatoio stranamente è alzato. Sfruttando una delle spade recuperate tagli un tronco che usiamo per guadare il fiume e in un secondo momento per creare una scala a gradini intagliati per riuscire ad arrivare sopra le mura.
    La cosa per fortuna mi riesce facilmente e faccio scendere il ponte levatoio per far entrare i miei compagni. Curiosiamo per tutta la tenuta. Sembra effettivamente abbandonata da parecchio tempo. Ci sono delle stalle, una struttura in pietra che fungeva da casa di 2 piani e la torre, tutto attorno mura alte due piani con camminamenti, un pozzo al centro del cortile e un giardino, ormai invaso da piante rampicanti che un tempo doveva essere un orto.
    Entrati nella struttura rimaniamo di sasso, quattro armatura complete da templare con spada e scudo adornano l'ingresso, come se fossero state appoggiate da non molto. Subito dopo si apre una grande sala, usata sicuramente per i banchetti e procedendo, una cucina che un tempo doveva essere ben attrezzata. Saliamo le scale e troviamo alcune stanze con vari letti e una stanza più bella con un solo letto più grande. Decidiamo di riposarci un po' nel salone e di procedere con la perlustrazione da li a poco. Ad un certo punto, camminando per uno dei corridoi ci salta all'occhio una cosa molto strana, alcuni incavi nel muro con dei simboli incisi, gli stessi simboli che si trovano sui nostri anelli. Decido di appoggiare l'anello al simbolo corrispondente ed un clac molto forte anticipa l'apertura di un passaggio segreto nel muro. Una scala a chiocciola scende verso il buio. Accendiamo delle torce e scendiamo per controllare.
    Si apre davanti a noi una sala spoglia, un rosone con le stesse incisioni dei nostri anelli sovrasta uno scranno, leggermente sopraelevato, occupato dallo scheletro ancora in armatura di un templare. Al centro della sala un tavolo rotondo con incisa una mappa molto dettagliata, riconosciamo alcune città, si tratta della mappa dell'Europa e dell'impero dei lupi. Stupiti da questa scoperta cerchiamo meglio per tutta la stanza ma non troviamo null'altro. Decidiamo di togliere il corpo del templare dallo scranno per controllarlo meglio. Anche lui ha un anello, simile ai nostri ma con un altro simbolo diverso. Rutilia, la nostra compagna, decide di sedersi ma non fa in tempo a dire una sola parola perché una botola sotto di essa si apre inghiottendola. Pochi secondi dopo, oltre al suo urlo sentiamo il rumore dell'acqua. Per fortuna la grotta sotto la botola era collegata al pozzo e quindi l'acqua ha attutito la sua caduta. Scorgiamo una scala, scavata nella roccia che ci permette di scendere e di raggiungerla. Lo stupore è grande quando vediamo aprirsi in fondo alla grotta un passaggio che finisce in una biblioteca. Antichi tomi in latino sono riposti con ordine e a parte la polvere che li ricopre sembrano in buono stato. Uno strano simbolo inciso su un muro attrae la nostra curiosità ma non riusciamo a capire di che cosa si tratti. Decidiamo di tornare al piano superiore e aiutiamo Rutilia a scegliere qualche libro. E' l'unica che sa leggerli quindi ci limitiamo ad ascoltare alcuni passi presi da alcuni di loro. Scopriamo che questo era un rifugio templare, abbandonato parecchi anni prima la loro cacciata. Scopiamo anche di rituali fatti dai templari che sembra potessero fornirgli poteri sovrannaturali. Ma la cosa più preoccupante di tutte è che nelle cronache scopriamo anche che in realtà, le creature della notte, quelle che infestano i racconti popolari in realtà sono tutte cose vere, i templari combattevano contro di loro. Durante una crociata pare abbiano trovato qualche cosa in terra santa che gli ha fornito poteri abbastanza forti per sconfiggere il male ma il male stesso ora mai era penetrato nella chiesa. Non so se sia stata la stanchezza o qualche altra cosa ma ad un certo punto sia io che Reinhardt cadiamo in un sonno profondo, un odore di ulivo che sta bruciando e un dolore fortissimo alle gambe che sale verso il busto. Anche Oliver e Rutilia si accorgono che qualche cosa non va, del fumo proviene dal pavimento. Riescono in qualche modo a portarci fuori dalla stanza. Dopo qualche minuto ci riprendiamo ed effettivamente le nostre gambe sono quasi ustionate. Cerchiamo in qualche modo di curare l'ustione e dopo poco scendiamo nuovamente nella stanza per cercare di capire che cosa sia successo. Del fimo nemmeno l'ombra e anche l'odore di ulivo è scomparso. Rutilia riprende con la lettura fino a trovare il rituale utilizzato dai templari per giurare fedeltà all'ordine. Tutto è troppo strano, parliamo assieme di quanto è successo nelle ultime ore. Troppi avvenimenti impossibili, troppe coincidenze. Qualche cosa deve averci condotti qui. Forse dio ha deciso che qualcuno doveva riprendere da dove i templari avevano lasciato. Decidiamo di eseguire il rituale di giuramento il giorno successivo. La notte passa tranquilla e finalmente gli incubi ci lasciano tranquilli.
    La mattina seguente Rutilia ci indica quali piante recuperare per il rituale e il procedimento per effettuarlo. Il primo a provare è Reinhardt. Ci vogliono quattro ore perché il rituale finisca e proprio nel culmine notiamo i suoi occhi rigirarsi, come se fosse in trans. La cosa è rapida e subito dopo dice di aver avuto una visione, il papa, sul suo scranno lo fissava proferendo poche parole: "quindi siete tornati".
    Completiamo anche noi il rituale ma la visione non si ripresenta. Ora mai la giornata è terminata e decidiamo di tornare nelle nostre stanze per riposarci.

    Edited by LoganGun83 - 8/10/2018, 21:45
     
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